Jung Kook: I Am Still – The Original …As myself

Me showing up to the whole world as myself

(JungKook, JungKook: I Am Still – The Original)

Non è facile mostrarsi al mondo per quello che si è e, soprattutto, capire chi si è davvero in prima battuta. Già è difficile per le persone comuni, figuriamoci per un personaggio alla stregua di JungKook che è cresciuto praticamente sotto i riflettori, entrando a soli 13 anni nel mondo del kpop con la BigHit, una delle prime case discografiche ad utilizzare un approccio innovativo con i propri artisti. Hanno infatti mostrato i debuttanti anche fuori dal palcoscenico, prima e dopo il debutto, lasciandoli liberi di esprimere sé stessi attraverso il bangtan blog, twitter (oggi X), un canale youtube e le V live (oggi “migrate” su weverse). Ciò ha portato al generarsi di un fenomeno particolare tra i fan che da un lato apprezzano le doti artistiche, dall’altro quelle fisiche, da un altro ancora è come se gli artisti fossero amici o persone di famiglia che hanno visto crescere sotto i propri occhi e con i quali possono interagire attraverso lo scambio di battute sui social, con il rischio di sembrare talvolta inopportuni però, non rispettando determinati confini.

E tutto questo cosa c’entra prettamente con JungKook e lo speciale del quale parlo oggi?

Se avete visto le live di JK nel 2023 o il documentario, uscito lo scorso settembre al cinema, già vi siete fatti un’idea di dove sto andando a parare e se avete recuperato anche i tre episodi, di circa 50 minuti ciascuno, della serie JungKook:I Am Still – The Original che raccoglie scene extra del film, sarete rimasti colpiti -come la sottoscritta- dalla frase sometimes I feel like a joke, but I don’t want to feel like that (qualche volta mi sento uno scherzo, ma non voglio sentirmi così).

È capitato spesso che alcuni ARMY, specie durante l’ultimo anno, prima della partenza per il militare, scherzassero su JungKook e il suo esser il maknae del gruppo, senza ricordarsi che nonostante sia il più piccolo, è cresciuto ed è diventato un uomo pure lui. In queste puntate extra, si vede la sua insofferenza verso l’esser considerato il piccolo agli occhi dei fan e la sua voglia di mostrare la sua maturità specie a livello artistico. Nonostante emerga anche il senso di solitudine dato dall’esibirsi da solo (I realized I missed my team more than I thought, how fun it was performing with them, Ho realizzato quanto mi mancano gli altri, quando era divertente esibirsi con loro).

E, se da un lato, mi ha fatto sorridere vederlo esercitarsi con le cannucce in bocca negli esercizi SOVT (semi-occluded vocal tract, tecnica di riscaldamento vocale basato sulla parziale occlusione del tratto vocale durante la fonazione, ossia durante il processo attraverso il quale le corde vocali vibrando producono determinati suoni), solo perché ha scoperto che Sam Smith ha utilizzato questo approccio durante la riabilitazione a seguito di un intervento alle corde vocali, dall’altro è l’ennesima riprova della genialità ossessiva di JK nel volersi migliorare continuamente; anche riguardando le performance alla ricerca degli errori o cercando conferme sul web all’uscita di Seven, il singolo che ha anticipato il suo primo album da solista, per capire come avessero reagito gli ARMY. Il documentario aveva solo mostrato in superficie questo aspetto mentre in questa serie viene approfondito meglio ed emergono anche altri punti toccati solo di sfuggita nella versione cinematografica.

Lo vediamo partire dall’aprile 2023 quando è iniziato il percorso che lo ha portato alla realizzazione di Golden tra l’America e la Corea del Sud, sotto la guida di Andrew Watt, Cirkut (che lo ha definito un camaleonte in grado di modellarsi all’ambiente che lo circonda musicalmente) e David Stewart, dopo la pausa quasi letargica che lo ha colpito alla partenza di Jin, fino al GOLDEN LIVE ON STAGE intervallando con le varie esibizioni come Closer, Please don’t change e Shot Glass of Tears che erano state escluse dalla versione finale arrivata sul grande schermo e concludere con la scena del taglio di capelli, mentre cerca di sembrare spavaldo e coraggioso, prima di partire.

Quest’ultima scena è quella che mi ha colpito di più di questa serie, con l’hair stylist che lo ha seguito fin dai tempi di N.O. che si commuove e lo abbraccia per poi passare alle braccia di Jimin, sbalordito per il taglio di capelli.

A posteriori, a meno di cinquanta giorni dal congedo, è impossibile non ricordare JK che scherzava dicendo che piano piano si sarebbe tagliato i capelli e non ci avremmo fatto caso fino a quando non li avrebbe rasati definitivamente a pochi giorni dalla partenza. Ricordo che avevo riso e iniziato a guardare con attenzione quando la lunghezza dei capelli è iniziata a cambiare in modo evidente, specie all’uscita del video con Usher, girato a sole due settimane dall’arruolamento, scoprendo poi in Are You Sure? che li aveva inizialmente tagliati impulsivamente in Giappone.

C’è un’altra scena che mi ha colpito e che avrei preferito avessero incluso interamente nel documentario al cinema, il momento in cui JK entra in un negozio di musica e si ritrova davanti alla bacheca con gli album dei BTS, guardati di sfuggita, e il cartonato con la sua immagine. All’uscita dal cinema, mi era rimasta impressa perché mi era sembrata quasi fredda.

Quando ho visto la versione completa, mi sono quasi commossa a guardarlo mentre prendeva in mano gli album degli altri ragazzi, riconoscendoli uno ad uno e cercando anche quello più nascosto di Jimin, parlandone con orgoglio.

Un momento che mi ha fatto sorridere è stato invece vederlo interagire con Ian Eastwood, ballerino e coreografo che ha collaborato al video di Standing Next To You e che è stato fonte di ispirazione per JungKook nel corso degli anni, al punto che il suo primo nickname su Tiktok è stato proprio Ian e, inoltre, aveva preso in considerazione questo nome anche per la sua carriera da idol prima del debutto.

Non so se vi ho convinto a recuperare questo special o meno ma io sono rimasta soddisfatta di averlo visto, perché ha confermato l’idea che mi ero fatta di JungKook e non vedo l’ora che arrivi la notifica su weverse della sua prossima live al ritorno.

E voi l’avete visto o avete intenzione di farlo? Fatemelo sapere qui e nei commenti su IG!

Vi lascio con Please, don’t change…non cambiare mai JK!

Lor

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