…like eating all together?

25-31 luglio

How long has it been since we do everything like eating all together?”

(jhope, weverse live 26 luglio)

È agosto, tempo di mare, di passeggiate, di grigliate, di risate e mangiate in famiglia o tra amici. C’è chi sta già pensando al pranzo e alla cena di ferragosto e, chi come me, a come dormire sognando di smaltire i kili in eccesso camminando nei propri sogni come se non ci fosse un domani.

E i BTS? È passato tempo da quando vivevano insieme nella stessa stanza, condividendo tutto, anche avventure oltreoceano come quelle che oggi stanno ricreando sulla spiaggia di Santa Monica. Già, perché in questi giorni Jimin, jhope e NamJoon si sono ritrovati negli stessi posti in cui hanno girato BTS Rookie King, quando erano ai loro esordi, quasi un ritorno alle origini. E se non avete idea di cosa io stia parlando, tranquilli, ero nella vostra stessa situazione fino a qualche tempo fa.

BTS Rookie King è una sorta di reality che ha anticipato programmi come Bon Voyage ed è stato girato nel 2013, a pochi mesi dal debutto dei Bangtan. All’epoca, i ragazzi partirono alla volta di Los Angeles per intraprendere un viaggio alla scoperta delle origini dell’hip hop, con personalità eccelse come Coolio mentre oggi si ritrovano a lavorare alle tracce del loro nuovo album, dividendosi con gli impegni che li portano in giro per il mondo.

Partiamo da Jin che sta per concludere le tappe americane del tour con le ultime date a Tampa e Newark (dove ha conquistato ben otto sold out), pronto a debuttare come solista in Europa con Londra, concludendo con due live viewing dei concerti ad Amsterdam che potremo vedere anche nei nostri cinema locali (Ready to have the best time ever?). Il tutto mentre Don’t say you love me conquista i 300 milioni di ascolti su Spotify e gli ARMY preparano i cori da intonare al concerto.

Nelle ultime dirette, il WWH ha ribadito che non è facile stare da solo sul palco, non solo per la paura di sbagliare, per la fatica ma, anche e soprattutto, per quel senso di solitudine che si prova dopo aver passato quasi una vita insieme a ballare e cantare l’uno a fianco all’altro (when you tour alone, there is a sense of loneliness). Ma c’è il pubblico – oltre ai commenti di jhope e jimin nelle live- a farlo ridere, mimando nomi come quello di Hobi, ricreando le pose e le movenze di Killin’ it Girl.

E, a questo proposito sono usciti in questi giorni i retroscena della challenge con Jungwon e Jake degli Enhypen, sulle note di Killing’it Girl e Outside, e le foto di jhope al Lollapalooza di Berlino mentre si festeggiano tre anni dall’Hobipalooza di Chicago, menzionato anche in una retrospettiva del Chicago Sun Times sugli ultimi vent’anni del festival musicale nella città omonima.

Anche NamJoon è stato menzionato questa settimana in diverse occasioni: dall’attrice e cantante filippina Lea Salonga che ha definito RPWP come il miglior lavoro da solista tra i singoli lavori dei membri dei BTS, per la capacità di arricchire la vita di una persona al semplice ascolto; ad Etsu Egami, artista giapponese che nella sua personale alla OAR Contemporary a Gyeong-ju, su una serie di artisti come Michael Jackson, John Lennon e Freddy Mercury, ha esposto l’opera Renaissance Man che, pur non menzionando direttamente RM, è indiscutibilmente legata a lui sia dalla presenza del nome all’interno dell’opera R (Renaissance) M (Man) che dalla citazione dell’artista, tratta dal suo discorso alle Nazioni Unite, vicino all’opera (no matter who you are, where you are from, your skin color, your gender identity: speak yourself).

Non è un caso se NamJoon, nonostante un labubu attaccato ai jeans, sia stato definito come un patrono, un mecenate dell’arte, paragonato alla famiglia dei Medici per la sua influenza in campo artistico ma anche ricordato dall’ex presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, all’interno del programma “No way I’m an adult”  per il suo aiuto ai giovani in difficoltà, citando ancora una volta il famoso discorso del leader, I have come to love myself for who I am, for who I was, for who I hope to become (Ho imparato ad amarmi per quello che sono, che ero e che spero di diventare).

Dobbiamo amarci per quello che siamo, anche se non abbiamo record da 600 milioni di streams come Suga con Haegeum o non siamo artisti presenti al primo posto nella classifica Spotify per un anno consecutivo e presenti nella classifica Billboard Global Excl. US come Jimin, né siamo l’artista più cercato su youtube come JungKook o il nuovo volto della Coca-cola in Corea del Sud.

Kim TaeHyung è ufficialmente il nuovo brand ambassador per la nota bevanda americana in Corea e, non fatemi sentire sola, confermatemi che anche voi avete fatto un tuffo nel passato ricordando il famoso spot degli anni Novanta sulle note di Etta James, I Just Want To Make Love to You, immaginando per V al posto del modello.

E questa non è l’unica novità di TaeHyung che oltre ad aver vinto il premio Best Male Solo Top Ten Awards 2025, proprio ieri, è partito alla volta del Giappone in compagnia di JungKook per partecipare a delle sfilate di brand internazionali, ma prima ci ha regalato una diretta in cui ha menzionato l’Italia (BRAND ITALIANI INVITATELO!), selfie in palestra ma soprattutto ci ha anticipato un piccolo spoiler per agosto.

Dobbiamo prepararci ad una sorpresa con Peggy Gou, dj e produttrice discografica coreana.

Questo sarebbe il primo singolo ad uscire dopo la pausa militare nella quale ci ha cullati con Wherever U R, Friends e Winter Ahead perché dal giorno della creazione dell’universo e oltre, attraverso i secoli infiniti e oltre, nella mia vita precedente e forse anche nella prossima saremo eternamente insieme.

Ed è con DNA che ci salutiamo questa settimana.

I purple you!

Lor

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